OCCHI: COME GESTIRE GLI EFFETTI COLLATERALI DELLA CHEMIOTERAPIA E DELLA RADIOTERAPIA

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La chemioterapia e la radioterapia, ma anche le più moderne terapie target come farmaci biologici o le terapie ormonali, possono provocare una serie di effetti collaterali a carico dell’occhio. In questa parentesi desideriamo darvi consigli per riconoscere eventuali disturbi oculari e per attenuarli.

Gli effetti indesiderati che si possono osservare (sperimentare) nella maggior parte dei casi possono variare tra:

  • sensazione di bruciore
  • sensazione di secchezza oculare
  • irritazione
  • rossore
  • lacrimazione
  • prurito
  • eccessiva sensibilità alla luce (fotofobia)
  • visione annebbiata o gialla (xantopsia)
  • calo della vista (calo del visus).

Più disturbi possono presentarsi contemporaneamente e nella maggior parte dei casi regrediscono alla sospensione della terapia.

Tuttavia poiché i possibili sintomi non dicono con sicurezza se il problema che li causa é grave o no, si raccomanda una visita oculistica di un medico nel caso in cui uno o più sintomi oculari compaiano durante la terapia. I pazienti, infatti, devono chiedere maggiori informazioni per curare un’eventuale malattia o per evitare qualsiasi rischio di ricaduta di malattia. Solo così gli occhi del paziente godranno di migliori risultati.

Il corpo umano necessita, dunque, di controlli a cadenza settimanale poichè a volte può verificarsi, solo in certi casi, una ricomparsa dei problemi avuti in passato.

ALCUNI CONSIGLI PRATICI PER ALLEVIARE I DISTURBI CAUSATI DA CHEMIOTERAPIA E RADIOTERAPIA

Ecco in breve cosa si può fare per prevenire o diminuire i disturbi a carico dell’occhio:

  • Idratare gli occhi con lacrime artificiali senza conservanti
  • Curare l’igiene palpebrale con impacchi caldo umidi e delicata detersione delle ciglia
  • Non usare le lenti a contatto durante il trattamento, poiché predispongono enormemente l’occhio al rischio di infezioni
  • Usare una protezione contro i raggi UVA/UVB e contro la luce blu se si passano molte ore al computer
  • Comunicare al proprio oculista la comparsa di disturbi visivi e valutare controlli periodici

 

QUALI PROBLEMI POSSONO CAUSARE CHEMIOTERAPIA E RADIOTERAPIA AGLI OCCHI?

Purtroppo non è possibile sapere in anticipo se ci saranno effetti collaterali della chemioterapia a carico dell’occhio. Questi effetti collaterali oculari dipendono da alcune variabili ed includono:

  • il tipo di trattamento
  • il tipo di farmaco e la combinazione di diversi farmaci
  • il dosaggio
  • come il corpo reagisce al tale farmaco o trattamento

Tuttavia, in generale, tutti i trattamenti che riducono le difese immunitarie possono potenzialmente predisporre al rischio di infezione oculare. Allo stesso modo le terapie che contengono farmaci steroidei possono potenzialmente aumentare il rischio di cataratta o glaucoma.

Gli effetti indesiderati che vengono osservati con maggior frequenza sono:

  • cataratta – dovuta all’uso di farmaci steroidei o a terapia radiante
  • infezioni oculari (congiuntiviti)
  • alterazioni della superficie oculare (come occhio secco, irregolarità del bordo palpebrale, crescita irregolare delle ciglia, infiammazioni o lacrimazione abbondante)
  • fluttuazione nella refrazione, che significa dover cambiare il potere degli occhiali con maggior frequenza (non significa occhiaie)
  • sanguinamenti dentro o dietro l’occhio – dovuti alle alterazioni della coagulazione indotta dalla terapia.

Vediamo nel dettaglio i principali problemi oculari che si possono presentare e come affrontarli al meglio.

DISTURBI DEL SEGMENTO ANTERIORE

Diversi farmaci antitumorali possono dare effetti indesiderati a carico della cornea e del segmento anteriore causando disturbi quali:

Occhio secco

I disturbi causati da occhio secco possono provocare eccessiva lacrimazione, sensazione di bruciore, sensazione di corpo estraneo o di sabbia negli occhi, sensibilità alla luce (fotofobia). Queste sensazioni possono essere più fastidiose al mattino appena svegli o alla sera quando si é stanchi. La sensazione di vedere annebbiato migliora tipicamente con l’ammiccamento.

La diagnosi é basata soprattutto sulla descrizione dei sintomi, ma é utile un esame oculistico. Per alleviare i disturbi dell’occhio secco si usano prevalentemente le “Lacrime Artificiali” che si presentano sottoforma di collirio o di gel. Talvolta anche di pomata. Sono molto spesso preparati a base di acido ialuronico. La raccomandazione è di usare sempre prodotti senza conservanti.

NOTA SUI CONSERVANTI:

Solitamente i colliri monodose e quelli con erogatore a pompetta (che assicura l’integrità del collirio da agenti esterni) non contengono conservanti. Negli altri casi il conservante riconosciuto come il più dannoso è il benzolconio cloruro.

Ricorda che i disturbi causati da occhio secco sono molto fastidiosi ma solo raramente portano a diminuzione della vista o a danni permanenti.

Blefarite e disfunzione delle Ghiandole del Meibomio

Si tratta di disturbi dall’andamento cronico che comportano infiammazione del bordo palpebrale. Le Ghiandole del Meibomio si trovano lungo il bordo palpebrale e producono un secreto oleoso molto importante per la giusta idratazione dell’occho.

Le sensazioni che si possono provare sono: prurito, visione annebbiata transitoria, sensazione di corpo estraneo, occhio secco. I disturbi possono essere piú fastidiosi al mattino appena svegli o alla sera quando si é stanchi.

La visita oculistica puó rilevare bordi palpebrali rossi, infiammati; crosticine alla base delle ciglia; a volte piccoli rigonfiamenti allo sbocco delle Ghiandole del Meibomio. Il trattamento si basa su norme di igiene palpebrale: detersione delicata delle ciglia con baby shampoo o prodotti delicati appositi, esistono anche salviettine sterili per la pulizia del bordo palpebrale. Sono molto utili gli impacchi caldo umidi che stimolano le ghiandole del Meibomio e sciolgono il secreto.

Nei casi piú gravi si utilizzano pomate con antibiotico e cortisone e a volte puó succedere che l’oculista prescriva una cura con antibiotico per bocca.

Difetti epiteliali corneali

Alcuni farmaci possono indurre ritardi nella riparazione dell’epitelio corneale. Questo può causare abrasioni corneali che possono anche persistere a lungo e superinfettarsi dando origine ad ulcere corneali. Sono solitamente eventi molto dolorosi, che causano sensazione di corpo estraneo, visione annebbiata, occhio rosso, lacrimazione, estrema sensibilitá alla luce. A volte si puó vedere una lesione biancastra sulla cornea anche ad occhio nudo. L’oculista prescriverá colliri antibiotici per trattare infezioni o per prevenirle in caso di difetti epiteliali.

Depositi corneali

Ci sono farmaci che possono causare depositi di materiale nel tessuto corneale. Questi eventi sono di rado sintomatici. A volte possono indurre sensazione di aloni attorno alle sorgenti luminose o visione offuscata.

Consulta l’oculista che potrà valutare di prescriverti colliri lubrificanti (Lacrime artificiali) o colliri corticosteroidei.

 

Congiuntiviti

Solitamente le infiammazioni della congiuntiva da farmaci provocano rossore, modesta irritazione oculare, secrezione mucosa o muco purulenta, chemosi (gonfiore rilucente della congiuntiva) e lacrimazione.

Possono essere su base allergica o su base infettiva (a causa della ridotta risposta immunitaria). La vista non viene solitamente interessata.

Il consiglio è di consultare un oculista, che valuterà se  prescrivere colliri antibiotici o steroidei, o una combinazione antibiotico/steroide.

Emorragie sottocongiuntivali

Possono spaventare per l’aspetto rosso acceso della congiuntiva, diffuso a tutta la superficie dell’occhio. É peró un evento che non provoca dolore e che guarisce spontaneamente.

Cataratta

Si tratta di un progressivo opacizzarsi del cristallino, la lente all’interno dell’occhio. É un fenomeno solitamente legato all’etá ma talvolta puó presentarsi come complicazione di una terapia. Non é mai dolorosa, la vista va progressivamente annebbiandosi.

Per risolverla é necessario rivolgersi ad uno specialista che valuterà il bisogno di un intervento chirurgico per sostituire la lente opaca con una lente artificiale.

E’ l’infiammazione dell’uvea, un tessuto dell’occhio che nella parte anteriore forma l’iride e il corpo ciliare, mentre nella parte posteriore prende il nome di coroide. Un’infiammazione di questo tessuto può complicare la chemioterapia.

In caso di comparsa di sintomi come calo della vista, fotofobia, arrossamento oculare, visione di corpi mobili vitreali (mosche volanti) è bene consultare un oculista. Sarà lui a confermare l’eventuale diagnosi e a definire il trattamento.

L’episclera è il tessuto connettivo situato tra la congiuntiva e la sclera. Si può infiammare in seguito a terapie antitumorali. Si presenta con un arrossamento oculare intenso e improvviso, di solito senza dolore e senza calo della vista.

Per diminuire la sensazione di discomfort oculare si usano solitamente lacrime artificiali, antiinfiammatori per bocca, a volte colliri antiinfiammatori. Per questi ultimi è bene consultare l’oculista.

 

DISTURBI DELL’ORBITA OCULARE

Le palpebre, i dotti naso-lacrimali, il tessuto soffice periorbitario possono essere interessati dalla chemioterapia e dare origine a disturbi quali:

La trichiasi è la crescita delle ciglia in direzione sbagliata. La tricomegalia, invece, la crescita abnorme delle ciglia sia in lunghezza che in spessore. Entrambe possono dare origine ad abrasioni corneali e sensazione di corpo estraneo.

L’uso di lacrime artificiali può dare sollievo. A volte si rende necessaria l’epilazione delle ciglia che toccano la superficie oculare.

La più nota è l’ectropion che porta ad una chiusura incompleta della rima palpebrale con conseguente eccessiva esposizione della cornea. Va valutata da un oculista che definirà il trattamento. Solitamente si può correggere chirurgicamente.

E’ l’infiammazione di una delle ghiandole site nelle palpebre. Dà origine ad una formazione nodulare, gonfia, dolente.

 

Puoi iniziare a trattarlo con impacchi caldo-umidi, usando garze sterili. Il consiglio è poi di consultare l’oculista che definirà il trattamento per risolvere l’infiammazione.

 

É un gonfiore localizzato alla regione palpebrale spesso associato ad una infiammazione. Puó interessare la palpebra superiore, rendendo difficile la completa apertura dell’occhio, oppure la palpebra inferiore rendendo incompleta la chiusura dei margini palpebrali fino a richiedere una correzione chirurgica

Si tratta di una eccessiva lacrimazione. Il lavaggio delle vie lacrimali puó diminuire i sintomi e prevenire un’ostruzione dei canali lacrimali.

 

É un’emergenza, va trattata con antibiotici e necessita un controllo immediato da parte dell’oculista. Si manifesta con dolore, rossore gonfiore importante delle palpebre e della congiuntiva, difficoltá nei movimenti oculari, visione diminuita o doppia.

DISTURBI DELLA RETINA

Diversi farmaci, come quelli utilizziamo per la chemioterapia, possono dare effetti collaterali a carico della retina, in particolare occlusione di un vaso, fenomeni ischemici, emorragie, o neovascolarizzazione. I sintomi solitamente comportano un disturbo visivo come una visione distorta o la presenza di una macchia scura nel campo visivo (scotoma). Non provoca dolore. Vediamo quali sono i problemi possibili nella maggior parte dei casi e cerchiamo di capire la relazione occhi e chemioterapia:

Se l’occlusione é a carico di una vena le conseguenze possono essere reversibili. Invece se l’occlusione é a carico di una arteria si tratta di un’emergenza che va affrontata immediatamente.

 

É un fenomeno raro, una forma di degenerazione maculare. Va valutata temepestivamente da uno specialista.

 

Si tratta dell’accumulo di fluido nei tessuti sottoretinici. Provoca deformazione e distorsione delle immagini. L’accumulo di liquido puó essere tale da determinare un distacco sieroso della retina. L’interruzione della chemioterapia puó portare al riassorbimento del liquido.

Sono il segno di un danno a diversi livelli dei tessuti retinici, a volte di tipo ischemico, altre di tipo infiammatorio. A volte l’origine non é chiara. Possono essere asintomatici o dare disturbi come visione annebbiata, sempre senza dolore. Anche in questo caso è importante consultare temepestivamente lo specialista per definire il trattamento.

DISTURBI DEL NERVO OTTICO

I disturbi del nervo ottico sono rari, ma laddove si presentassero devono essere valutati dall’oculista in collaborazione con il neurologo.

Si puó presentare senza sintomi, o provocare visione annebbiata, macchie nel campo visivo o riduzione dello stesso. L’esame del fondo dell’occhio é di solito sufficiente per fornire una diagnosi.

Spesso legata a fenomeni ischemici, provoca perdita del visus, riduzione del campo visivo, alterata percezione dei colori, dolore ai movimenti oculari. É importante l’esame dei riflessi pupillari ma la risonanza magnetica con mezzo di contrasto é spesso necessaria per confermare la diagnosi.

Puó essere il risultato del prolungarsi, cronicizzarsi delle suddette patologie. Il nervo ottico si presenta pallido, atrofico. Il campo visivo presenta importanti difetti e il danno é irreversibile.

A parte questi rare situazioni, come già detto prima, nella maggioranza dei casi i disturbi causati agli occhi dagli effetti collaterali chemioterapia e radioterapia regrediscono una volta sospesi i cicli.

Ci auguriamo che le informazioni e i consigli contenuti in questo articolo possano esserti di supporto nell’affrontare al meglio le terapie.


FraParentesi in collaborazione con la dott.ssa Enrica Zola – Medico Oculista presso Neovision Cliniche Oculistiche

Foto: patrick-brinksma

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