IL LINFEDEMA DELLA GAMBA IN SEGUITO AD UN’ISTERECTOMIA

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Uno degli effetti collaterali che potrebbe presentarsi dopo un intervento di isterectomia radicale è il linfedema agli arti inferiori. Si tratta di un accumulo o un ristagno di un liquido lattiginoso detto “linfa”. Quando la linfa è in eccesso può provocare il gonfiore di una o di entrambe le gambe, a seconda che siano stati asportati i linfonodi inguinali e pelvici da una sola parte del corpo o da entrambe.

Proprio perché compare a seguito dell’intervento di rimozione dell’utero, delle tube, delle ovaie e della vagina, il linfedema secondario è quello inerente agli arti inferiori, mentre il linfedema primario riguarda gli arti superiori.

Mediante il trattamento giusto e la corretta cura del linfedema si otterranno dei migliori risultati che, in parole semplici, daranno un valido aiuto al linfedema secondario.

Con l’aiuto della fisioterapista Carla Puletti cerchiamo di capirne di più in modo da darvi consigli concreti su come gestire questa problematica con ottimi risultati senza interventi chirurgici.

COSA E’ IL SISTEMA LINFATICO E A COSA SERVE?

il sistema linfatico per capire il linfedema dopo isterctomia Per capire meglio cosa sia il linfedema bisogna ricordare che il sistema linfatico si ramifica lungo il corpo esattamente come fa il sistema cardiocircolatorio. La sua funzione, a scopo informativo, è quella di drenare i tessuti da liquidi e sostanze di scarto in eccesso. Non solo, il sistema linfatico e i vasi linfatici hanno anche un ruolo importante nella risposta immunitaria cioè hanno una funzione difensiva. L’insufficiente esercizio fisico e la mancanza di attività fisica potrebbero causare dei danni al sistema linfatico.

Per questo è paragonabile a un esercito composto da numerose sentinelle sempre appostate nei loro fortini. I fortini sono i linfonodi che, quando avvistano un nemico, cioè un agente patogeno, si ingrossano per attaccarlo e annientarlo. Ed ecco spiegato il perché per esempio in caso di infezione si ingrossano i linfonodi dell’inguine o del collo.

 

LINFEDEMA DELLA GAMBA: PERCHE’ LA LINFA RISTAGNA E SI ACCUMULA?

Durante un intervento di isterectomia può succedere che insieme all’utero, le tube, le ovaie e la vagina bisogna asportare anche i linfonodi dell’inguine e/o della pelvi perché compromessi dalle cellule tumorali. La conseguenza in questo caso è che la linfa, che scorre all’interno dei capillari linfatici, non trovando più la propria stazione linfatica, si disperde nei tessuti degli arti inferiori giocando, dunque, un ruolo decisivo. Qui si avrà un accumulo e un ristagno di linfa che provocherà l’aumento del volume di una gamba o di entrambe.

Proprio per evitare ristagni post intervento chirurgico, si esce dalla sala operatoria con dei drenaggi. SI tratta di uno o due tubicini collegati all’area operata, lungo i quali defluiscono piccole quantità di linfa mista a sangue, che vengono raccolte in una sacca finale. Ecco cosa significa linfedema gamba.

La sacca andrà svuotata personalmente man mano che si riempie, tenendo nota della quantità di liquido prodotto, che di solito con il passare dei giorni diminuisce. Di solito dopo 7-10 giorni si va in ospedale e il chirurgo toglie i drenaggi. Ovviamente, ogni situazione dipende dal quadro clinico del paziente; infatti, possiamo essere di fronte ad una situazione lieve che potrebbe essere risolta mediante un semplice trattamento del linfedema, oppure potrebbe servire degli interventi chirurgici.

ISTERECTOMIA: IL LINFEDEMA COMPARE SEMPRE? COME CI SI COMPORTA?

Non sempre il linfedema si presenta. Talvolta non compare affatto, ma se si presenta può cominciare a formarsi nel giro di qualche giorno, nel giro di mesi o addirittura di anni. In base alla sua stadiazione, cioè in base al quadro clinico del paziente, il chirurgo e il fisioterapista decidono come intervenire.

Non è di fondamentale importanza conoscere le cause scatenanti, bensì è importante sapere che uno dei sintomi caratteristici è il gonfiore cronico degli arti e il gonfiore anomalo.

Se il linfedema è lieve e si riscontra soltanto una piccola sofferenza della gamba o delle gambe, vengono subito prescritte delle calze contenitive preventive di 70-140 denari. L’unità di misura che indica lo spessore del filo, e di 12-18 millimetri di mercurio (mmhg), che invece corrisponde al grado di pressione esercitata dalla calza.

Se invece il linfedema è conclamato e comporta:

  • gonfiore importante
  • difficoltà a muovere l’arto
  •  sensazione di perenne appesantimento

il medico o il fisioterapista consigliano le calze terapeutiche. A differenza di quelle preventive superano 18 millimetri di mercurio, per far sì che sia più decisa l’azione di pompa della calza e sia maggiore la spinta al microcircolo linfatico.

isterectomia e linfedema: info sull'acquisto delle calze

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI

  • Le calze elastocompressive si acquistano nei negozi di ortopedia o sanitaria su prescrizione medica.
  • Devono essere cambiate ogni 4-6 mesi perché con il passare del tempo tendono a perdere il loro potere compressivo.
  • Costano dai 160€ a più di 350€.
  • Sono un presidio medico, per questo la spesa è detraibile.

 

Oltre alle calze terapeutiche ci sono una serie di accortezze da avere nei confronti delle gambe per gestire il linfedema. Qui puoi trovare una raccolta di preziosi consigli.

DA SAPERE

A giugno 2018 i dati ufficiali dell’INPS hanno emanato una particolareggiata circolare indirizzata a tutte le commissioni medico-legali. Il fine è di sottolineare tutti gli aspetti del disagio funzionale e psicologico dei pazienti e, soprattutto, della considerazione della necessità della cura.


FraParentesi in collaborazione con la giornalista Claudia Cannone e la fisioterapista Carla Puletti.

 

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