terapie oncologiche e detersione

Chi sta affrontando le terapie oncologiche può notare che la cute è spesso secca, carente di film idrolipidico, in alcune zone screpolata o xerotica (cioè estremamente secca). Questo stato della pelle può provocare sensazioni sgradevoli e talvolta la cute può prudere o tirare.

Cosa rende aggressivo un detergente?

“La pelle è un organo, un tessuto. Laveresti un maglione di cachemire con il detersivo dei piatti? Allora perché lavi la tua pelle con un detergente aggressivo?”

Questa domanda la faccio spesso durante i miei corsi perchè rende subito l’idea. Detergersi con un prodotto aggressivo o troppo sgrassante e irritante, che aggravi la situazione è deleterio. Per questo una buona routine cosmetica deve iniziare da una buona detersione.

Ma cosa rende un detergente aggressivo, irritante e non idoneo durante le terapie oncologiche?

La sua forza lavante in primis. In soldoni, potrebbe sgrassare troppo e quindi deprivare la pelle di quel poco film idrolipidico rimasto.

Di conseguenza la pelle diventerà ancora più secca tendendo a tirare, a prudere e a fessurarsi, dando una sgradevole sensazione. Non solo, c’è il rischio che divenga un possibile veicolo di entrata per allergeni e batteri e quindi più esposta alle infezioni.

Occhio alle formulazioni

Un detergente può anche essere formulato in modo delicato ma contenere profumi e allergeni. Queste sostanze sono spesso la causa di una reazione irritante, dovuta al fatto che la pelle sensibilizzata dalle terapie possa reagire in modo esagerato alla loro presenza.

In genere vale la regola che più la detersione rimuove parte del mantello protettivo della pelle, più può agevolare l’irritazione.

Lo sai che?

Le sostanze con il nome Cetyl Alchool, Cetearyl Alchool, Myristyl Alchool sono degli emulsionanti con funzioni emolienti e non vanno confusi con l’alchool denaurato, che è invece un solvente con funzione sgrassante e può causare irritazione sulle pelli sensibili.

Quali prodotti scegliere per la detersione?

Se durante le cure o subito dopo:

  • la pelle vi sembra molto secca
  • se notate di non sopportare più i detergenti schiumogeni
  • se vedete arrossamenti
  • se sentite una sgradevole sensazione di pelle che tira o che prude

la miglior cosa è passare alla detersione per affinità.

Cos’è la detersione per affinità?

Lo dice il nome. Deterge perché simile scioglie simile (gli affini si pigliano un po’ come le coppie!), senza irritare o deprivare di lipidi. I detergenti affini nutrono perché contengono una parte grassa.

La detersione se non è restitutiva e quindi non dona una componente grassa che aiuti il film idrolipidico, tende sempre ad aggravare pesantemente lo stato della pelle. Sbilancia, così, ancora di più un equilibrio che durante le cure è già influenzato da farmaci e/o radiazioni.

Come funziona la detersione per affinità?

La detergenza per affinità sfrutta l’azione solvente (forze coesive). Lo sporco “lipofilo” aggrappato al mantello lipidico della pelle si disperde e dissolve nell’“olio” detergente. Rimuovendo l’olio aggiunto si rimuove anche lo sporco. Il vantaggio è che non si “sgrassa” la pelle e non si indebolisce la barriera cutanea.

La pelle del viso può essere diversa da quella del corpo

Va tenuto conto ovviamente del tipo di pelle. Ad esempio, se pensiamo alla differenza tra viso e corpo, potremmo avere la pelle del viso ancora mista e invece una forte secchezza cutanea nel corpo.

Diverse terapie oncologiche provocano reazioni diverse

Va valutato, inoltre, il tipo di cura, sicuramente chemio e radio danno molta secchezza. Al contrario i farmaci biologici, soprattutto in un primo momento, potrebbero dare una reazione acneiforme.

Consiglio: fai un semplice test di autovalutazione

In linea di massima per farsi un auto check della pelle valutate se vi sembra:

terapie oncologiche e detersione

ALLA VISTA

– desquamata
– sottile, fragile
– dal colorito spento

AL TATTO

– ruvida, cioè ha una trama irregolare
– poco elastica
– più sensibile

Se rientrate in queste categorie avete una pelle secca e dovreste optare per un detergente oleoso.

I detregenti adatti per la pelle secca

Come per il neonato per cui si usano prodotti oleosi per il bagnetto, anche per la pelle di chi fa cure oncologiche (soprattutto chemio e radio) la cosa migliore è usare prodotti gentili nel pieno rispetto della fisiologia cutanea.

Non cedete al fascino della schiuma!

Il potere lavante e quello schiumogeno non sono parenti.

Anzi fidatevi se non fa schiuma al 99% è meglio.

Per il viso

Vanno bene latte detergente, burro detergente, che è una bella variante del latte ma molto più burrosa, crema detergente.

Se dopo il latte detergente o la crema detergente, il risciacquo con acqua dovesse seccare troppo, la cosa migliore è quella di utilizzare un tonico idratante senz’alcool.

♥ SELEZIONATI PER TE

Detergente

Tonico:

Per il corpo o il cuoio capelluto/capelli

Anche in questo caso scegliete olii lavanti, shampoo olio. Non pensate che per usare un olio lavante bisogna farsi il bagno. Vanno benissimo anche sotto la doccia. Anzi una pelle secca non beneficia molto da bagni prolungati e dall’uso di acqua troppo calda.

terapie oncologiche e detersione Abbandonate i saponi, soprattutto le saponette. Anche se naturali, vegetali, tendono a sgrassare comunque troppo e spesso sviluppano un ph in acqua molto alto, e su una pelle sensibilizzata potrebbe dare fastidio.

! Mi raccomando prodotti sempre senza allergeni. Meglio se senza profumo, senza olii essenziali o sostanze allergizzanti.

Quindi di nuovo la raccomandazione è: prodotti sempre senza allergeni, meglio se senza profumo, senza oli essenziali o sostanze allergizzanti.

♥ SELEZIONATI PER TE

Vi segnaliamo alcuni esempi di prodotti adatti per la detersione corpo

I detergenti adatti per la pelle acneiforme da terapie biologiche

Se invece la pelle del viso fosse mista o con sfoghi acneiformi utilizzate un gel detergente senza antibatterici, senza granelli scrub e senza alcool.

Gli sfoghi acneiformi sono più tipici delle prime settimane di terapia antitumorale (1-3 settimane) con farmaci biologici. Sono solitamente localizzati su viso e dorso. Mentre mani e piedi potrebbero comunque presentare secchezza cutanea.

Lo scrub

! Non fatelo, se state facendo o avete fatto la chemioterapia da poco. Lo stesso vale sulle zone irraggiate da radioterapia.

Ricordatevi che alcuni farmaci usati in chemio provocavo dermografismo. Si tratta di una reazione di iperreattività della cute che si manifesta come un’orticaria. Il suo nome indica la possibilità di scrivere sulla pelle, in quanto è localizzata nel luogo in cui abbiamo sfregato troppo.

I peeling enzimatici

Se, però, anche in chemio o dopo, sentite un forte bisogno di esfoliare, utilizzare peeling enzimatici. Per intenderci quelli con la papaya o altri frutti dal leggero potere esfoliante.

♥ Ad esempio il Peeling enzimatico ai frutti tropicali della Provida Organics.

Si può fare se…

Nel caso siate in terapia con altro trattamento usate prodotti molto grassi. Meglio una crema esfoliante o un burro esfoliante, che abbiano all’interno granelli non di sale e non troppo graffianti. Va bene lo zucchero a grana fine o anche perlite o minerali ma sempre di una grandezza che non graffi troppo la pelle. Mi raccomando a non calcare troppo, effettuate lo scrub con semplici sfioramenti.

Il consiglio

In generale fate attenzione non solo al tipo di prodotto (bagnoschiuma piuttosto che struccante) ma anche all’azione meccanica. Strofinare troppo con dischetti di cotone o asciugamani può causare irritazione e provocare rossore o dermografismo.

La cosa migliore è quella di acquistare dei panni o lavette in microfibra molto morbidi e usarli per il viso e per il corpo, sempre senza strofinare troppo.

Vedrete che facendo una detersione gentile sentirete subito la pelle più morbida e meno secca, ancora prima di usare una crema nutriente.

Quale detersione dopo le terapie oncologiche?

Una buona detersione per affinità non è adatta solo durante le terapie oncologiche. Vedrete vi innamorerete dei prodotti oleosi, e tutta la famiglia potrebbe beneficiare della scelta. Preservare il film idrolipidico vuole dire avere una pelle sana, integra, resistente, meno soggetta a dermatite e dermatosi, insomma un toccasana per tutti.

Provate e ci direte come si sente la vostra pelle 🙂


Elisabetta Casale – Cosmetologa e marketing consultant

♥ Se hai trovato utile questo articolo e desideri supportare l’Associazione e il suo lavoro, sostienici 🙂

Ti potrebbe interessare anche...