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Da un po’ di tempo, sentiamo parlare di medicina integrata o medicina complementare alle cure oncologiche. Ma di cosa si tratta e dove si pratica?
Si parla di medicina complementare quando, al fianco delle terapie tradizionali, vengono prescritti al paziente una serie di attività che possono aiutare le persone a gestire al meglio il proprio percorso di cura in tutte le fasi della malattia, dalla diagnosi in poi.
Ad esempio: l’agopuntura o lo shiatsu o la meditazione, oppure dei farmaci naturali omeopatici o fitoterapici.
La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha avviato un piano strategico 2014-2023 per la promozione delle Medicine Tradizionali e non Convenzionali. Le ha, infatti, inserite nei sistemi sanitari nazionali, promuovendone l’uso sicuro ed efficace attraverso la regolamentazione dei medicinali e delle competenze professionali.
EVIDENZE SCIENTIFICHE
Negli ultimi vent’anni, in Europa e negli Stati Uniti l’impiego delle terapie integrate ha mostrato un costante aumento. Negli USA, 62 pazienti su 100 ne usufruiscono e la soddisfazione dei pazienti è superiore all’80%. Tutti i maggiori centri oncologici hanno al loro interno un Servizio di Terapie Integrate.
In Italia il dottor Elio Rossi, responsabile dell’ambulatorio di omeopatia dell’ospedale Campo di Marte di Lucca conferma che:
«Da prove d’efficacia condotte su 273 malati di tumore curati anche con omeopatia, fitoterapia e agopuntura è risultato che il 70% ha ottenuto dei miglioramenti significativi nella riduzione degli effetti collaterali e nella qualità della vita”
L’approccio integrato in oncologia non solo riduce gli effetti collaterali delle terapie ma contribuisce anche a una maggiore aderenza delle pazienti ai piani di trattamento. Di conseguenza si riduce la necessità di assumere farmaci di sostegno come ad esempio gli antinfiammatori.
L’ESPERIENZA DELLA MEDICINA INTEGRATA IN ITALIA
In Italia il 50% dei pazienti oncologici fa cure complementari per combattere gli effetti collaterali delle terapie tradizionali. Tuttavia il 70% preferisce non comunicarlo al proprio medico temendo di essere rimproverato!
In alcune strutture sanitarie all’avanguardia i medici tradizionali e medici esperti in medicina integrata scelgono insieme i trattamenti migliori per il tumore avendo in mente la centralità della persona all’interno del percorso di cura.
TOSCANA
La Toscana ad esempio, eccellenza in ambito sanitario, da tempo sta lavorando affinché gli ospedali pubblici propongano cure complementari per aumentare la risposta delle terapie cliniche e ridurre gli effetti collaterali. Ha, infatti, inserito le medicine complementari nei Lea (livelli essenziali di assistenza), cioè le prestazioni passate dal SSN. Non a caso la Toscana ha ospitato il 7° Congresso Internazionale di Medicina Integrata di ARTOI a Novembre.
OSPEDALE SANTA CHIARA PISA
Qui la medicina complementare trova un’applicazione molto interessante come anestesia integrata per la sala operatoria.
La procedura prevede una seduta di agopuntura e rimedi omeopatici come Arnica e Apis Mellifica la sera prima dell’intervento. Prima di entrare in sala operatoria si ripete il trattamento di agopuntura, perché alza la soglia del dolore e stimola la produzione di endorfine, analgesici naturali. Poi si procede con l’anestesia generale inalatoria. “Senza gli oppiacei, durante l’intervento non si verificano episodi di tachicardia, bradicardia o ipotensione che richiederebbero il ricorso ad altri farmaci» spiega il dottor Filippo Bosco, medico anestesista referente per la medicina complementare al centro senologico dell’ospedale Santa Chiara.
«E al risveglio si è subito presenti, senza quei disturbi tipici dell’anestesia tradizionale, come intontimento, nausea, vomito e prurito».
MICOTERAPIA
«Oltre a omeopatia, agopuntura e fitoterapia utilizziamo anche i funghi medicinali» aggiunge il dottor Bosco. «E riusciamo a rendere più sopportabili i disturbi dovuti alla malattia o alle terapie. Non solo: con la micoterapia è possibile addirittura ridurre il rischio di metastasi e di ricadute.
Grazie a integratori a base di principi attivi ad alta concentrazione che modulano il sistema immunitario e agiscono in sinergia con i chemioterapici».
LOMBARDIA
MILANO – ISTITUTO TUMORI
Le cure complementari possono essere utili anche per gestire gli effetti secondari della radioterapia. «Con una soluzione a base di acido citrico e bicarbonato le lesioni guariscono» assicura Alberto Laffranchi, medico dell’Istituto dei tumori di Milano e fondatore del gruppo di studio Me.Te.C.O.
MILANO – OSPEDALE SACCO
Nella Breast Unit dell’ospedale Sacco di Milano, due anni fa è stato inaugurato l’ambulatorio di omeopatia. I risultati ottenuti nella prevenzione e nella cura degli effetti secondari delle cure anticancro sono positivi. Recente uno studio per valutare l’efficacia dell’Arnica per i sanguinamenti dovuti all’intervento.
LAZIO
ROMA – POLICLINICO GEMELLI
Dal 2014 al Polo Femminile vengono offerte alle donne con tumori al seno o ginecologici diverse attività per ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia e radioterapia. Tra queste: consulenze nutrizionali, fitoterapia, sostanze naturali e omeopatiche, meditazione, trattamenti di riflessologia plantare e agopuntura. Chi ne ha usufruito ha espresso gradimento superiore al 90%.
“Le principali indicazioni cliniche per queste attività – spiega il dr Magno, resp. del Servizio di Terapie integrate – variano dalla gestione dello stress legato alla diagnosi e ai trattamenti, al potenziamento del sistema immunitario fino al trattamento di effetti collaterali. Ad esempio: nausea, vampate di calore, insonnia, fatigue, radiodermiti che possono manifestarsi in corso di chemioterapia o radioterapia.”
I risultati sono stati presenati all’ultimo convegno SIO, la più prestigiosa organizzazione di medicina integrata, a Miami. L’ospedale in collaborazione con ARTOI sta organizzando un master per operatori sanitari e ha avviato progetti di ricerca su terapie di supporto nutrizionale e di controllo della fatigue.
TRENTINO ALTO ADIGE
MERANO
L’essere umano al centro di una medicina globale. Questo è il principio su cui il servizio di Medicina Complementare diretto dal dr. Christian Thuile basa le attività di medicina complementare in oncologia.
Dopo il progetto pilota, durato diversi anni, il servizio è stato istituzionalizzato per i pazienti oncologici. L’ospedale dell’azienda sanitaria dell’alto Adige offre molte attività che vanno:
- dalla stimolazione dell’autodifesa dell’organismo al curare dolori e spossatezza
- dalla cura dei dolori articolari al linfedema
- dal calmare i disturbi del sonno e dell’irrequietezza all’aumento della tollerabilità di chemioterapia e radioterapia.
Si praticano: agopuntura, aromaterapia, fitoterapia con erbe e piante officinali e omeopatia; coppettazione per il dolore di contratture muscolari; crioterapia a -38°; elettroterapia; Healing Touch, ipertermia; riflessologia; shiatsu. E poi ancora: osteopatia, terapia infusionale, terapia laser, medicina dell’alimentazione e terapia motoria.
SAN MARINO
“Le terapie integrate vanno prescritte da medici esperti, perché ogni malato è diverso e ogni tumore è differente. Il protocollo di cure va adattato al singolo paziente”, sottolinea la dottoressa Maria Rosa Di Fazio, responsabile del servizio di Oncologia del Centro SH Health Service di San Marino che applica il metodo dell’oncologo di fama internazionale Philippe Lagarde.
Nel centro, i farmaci tradizionali vengono dati negli orari in cui sono più attivi e meno tossici e nell’arco di quattro-cinque giorni. Il tutto viene integrato da vitamine al 100% naturali, sali minerali e antiossidanti di altissima qualità che riducono del 70% gli effetti collaterali tipici (caduta capelli, nausea, tossicità midollari) e aiutano a supportare le carenze o criticità del paziente. Inoltre viene data molta importanza al giusto piano alimentare. Anche se i servizi non sono sostenuti dal SSN italiano, ci sembra interessante raccontare lo sviluppo della medicina integrata in oncologia in un centro privato vicino a casa nostra.
Fonti:
- Gruppo di Studio Me.Te. C.O.
- donnamoderna.com
- azienda sanitaria dell’alto adige
- Istututo Nazionale dei tumori
- Policlinico Gemelli SH Health Service
Ultimo aggiornamento 1/02/2018
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