ISOLAMENTO: MAI COME ORA HO BISOGNO DI COMUNICARE CON IL MONDO ESTERNO

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Durante il periodo di isolamento nella camera sterile è inevitabile che uno dei pensieri che ricorrerà di frequente: “non potrò comunicare con il resto del mondo”. Quando nascono pensieri del genere, l’ansia e l’angoscia crescono e la situazione si fa sempre più dura.

L’IMPORTANZA DI CERCARE NUOVI MODI PER COMUNICARE

Se è vero che i contatti con il mondo esterno, vengono limitati, non per questo non si può più comunicare. Al contrario si possono imparare o valorizzare svariati modi per farlo. Per rendere la comunicazione con le persone care ancora più consapevole e intensa.

Stare in isolamento non deve per forza significare essere isolati dagli affetti.

Quando si è in una camera sterile, le persone che potranno entrare a farvi visita saranno costrette ad indossare precauzioni sterili (guanti, mascherina, cuffia, camice) per limitare eventuali possibilità di contaminazioni. Questo sembrerà aumentare il senso della distanza, ma non è così.

Imparerete, infatti, a leggere uno sguardo e a comprendere anche solo attraverso quello, sentimenti e stati d’animo. Non serve l’intero volto per leggere un’espressione 🙂

Una carezza, un piccolo massaggio,  comunicano affetto anche attraverso un guanto in lattice che non può impedire al sentimento di passare. Infine, anche quando le parole sembrano goffe dietro le mascherine, la sola vicinanza e la presenza può comunicare meglio di tante parole che spesso, in quei momenti, faticano ad uscire.

La comunicazione prende nuove strade, aumenta la capacità d’ascolto e il desiderio di approfittare di momenti preziosi che magari prima venivano dati per scontato. Si possono trovare nuovi modi per stare insieme.

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Guardate cosa ha fatto questa coppia di coniugi il cui marito era in isolamento in camera sterile. guarda il video 🙂

ISOLAMENTO: TANTI MODI PER COMUNICARE

Oltre ai momenti delle visite, c’è tanto tempo in cui starete da soli. Questa può essere l’occasione di sfruttare il più possibile il tempo a disposizione. Una risorsa che spesso manca e non è mai abbastanza per fare e dire tutto quel che vogliamo.

Avere tempo a disposizione, significa ad esempio, aver modo di prendere carta e penna e scrivere una lettera. Non è più di moda farlo, prendervi il tempo di mettere nero su bianco le vostre emozioni può essere un modo per elaborare ciò che vi sta accadendo.

isolamentoChiedete al personale o a qualche parente di portarvi un blocco, delle buste e una penna. Lasciatevi trascinare dai vostri sentimenti.

Pensate a qualcuno che sapete che non potrete vedere, ma a cui avete voglia di dire qualcosa. Sfruttate il momento per togliervi un vecchio sassolino e migliorare una relazione, riagganciare un rapporto. Chiedete scusa. Condividete un segreto. Raccontate ciò che vi sta accadendo.

Certo, la tecnologia aiuta e quindi perché non usarla? Cellulari/ipad/computer permettono di poter esser in contatto con il mondo, a tutte le ore,  anche con messaggini se non si ha voglia o forza di parlare.

  • Create una chat di gruppo, con i vostri amici di sempre. Raccontate, se avete voglia, cosa vi sta accadendo e allo stesso tempo, non perdeteli di vista. Siate insieme nelle loro giornate, nei loro problemi (che vi sembreranno superficiali e facilmente gestibili anche grazie al vostro punto di vista e alla vostra esperienza), nelle loro faccende. Una battuta, una risata, un aggiornamento, può esser un modo per non perdere la vostra routine e il vostro ruolo sociale. Gli amici, vedendovi cosìisolamento partecipi, non si sentiranno a disagio nel contattarvi e chiedervi come state. Anzi saranno stimolati a cercarvi e a condividere, se lo vorrete, questa esperienza.
  • Potrebbe esser di supporto creare una chat di gruppo con altre pazienti che, come voi, stanno attraversando momenti difficili. Sarà un modo per sostenervi, aiutarvi ed ascoltarvi, come nessuno è in grado di fare.
  • Potete usare i cellulari/ipad anche per fare un video in cui raccontate come state e le vostre emozioni, sia a voce o, se non avete voglia di parlare, riprendendo dei cartelli coi votri pensieri.

Anche i Social possono essere d’aiuto per comunicare, durante il periodo d’isolamento.

  • Ad esempio cercate gruppi chiusi di auto mutuo aiuto su facebook in cui potrete condividere dubbi, pensieri ed emozioni con altre persone in terapia oncologica. (Un esempio è il gruppo chiuso parentesi tumore)
  • Oppure raccontate la vostra storia sulla vostra pagina pubblica o di nuovo su un gruppo chiuso a cui darete accesso alle persone con cui desiderate comunicare.

Pubblicare post di quello che vi sta accadendo è, senza dubbio, difficile. Allo stesso tempo però, potrebbe esser un modo per trasmettere agli altri un messaggio importante di forza e determinazione diventando quindi esempio per tante persone.

Pensate anche alla possibilità di vedere i vostri cari attraverso Skype. Molte volte i bambini o i ragazzi, sono impossibilitati ad entrare in ospedale e a venirvi a trovare. Ciò non significa che non abbiano voglia di farlo. Potersi mettere in contatto visivo con voi può esser di grande aiuto e sollevare voi dagli impedimenti che la camera sterile comporta.

  • Decidere di “farsi vedere” quando il fisico è provato dalle terapie, deve essere una scelta personale e non “forzata”. E’ altrettanto vero che, soprattutto quando a non vedervi per lungo tempo sono i più piccoli, se viene richiesto da loro, capire che voi ci siete, sapere cosa vi sta succedendo e potervi parlare guardandovi, potrebbe esser un grandissimo regalo da parte vostra.
  • Allo stesso modo, poter vedere coi vostri occhi le persone care, per quanto dolorosa l’idea di non esser accanto a loro, vi farà sentire partecipi della loro vita e parte integrante della loro giornata.

Mi è capitato di vedere camere sterili “colorate”, con splendidi disegni. Questo può esser un consiglio da dare ai vostri figli o nipoti che avrebbero piacere a comunicare con voi ma non riescono.

isolamentoIl disegno vale non solo per i più piccoli, ma anche per voi. Se siete meno portate alla scrittura, e riuscite a comunicare attraverso immagini, lasciatevi trasportare dalla vostra creatività. Disegnate ciò che sentite. Potrete rappresentare immagini belle, sogni o desideri. Oppure potrete dipingere lo sfogo della vostra paura e tristezza.

 

Infine, anche durante il periodo di isolamento, potrà capitarvi di conoscere persone speciali, e non uso questo termine a sproposito. Non parlo solo dei medici e del personale di reparto, con cui stringerete un legame intenso e vi accorgerete di quanto sia prezioso.

Parlo anche di chi sta attraversando la vostra stessa “avventura”. Ci saranno situazioni in cui, infatti, vi potrà capitare di essere in stanza con un’altra persona che condividerà e comprenderà i medesimi stati d’animo. Ho visto stringersi amicizie nate in una settimana e divenute nel tempo più intense di altre ben più longeve. Nessuno più di voi sa cosa si prova e cosa si sente e aver la possibilità di parlarne è, senza dubbio, una preziosa occasione.

 


Elena Pagani Bagliacca Psicologa clinica e Psicoterapeuta

Ultimo aggiornamento 13/07/2017

 

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