CHIRURGIA POST MASTECTOMIA CON ESPANSORE MAMMARIO

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Parliamo ora della chirurgia post mastectomia con espansore (expander) mammario, che viene realizzata in due tempi. In corso di intervento demolitivo viene inserito un expander sottomuscolare e successivemente l’expander viene sostituito con una protesi in gel di silicone.

VANTAGGI

La chirurgia post mastectomia con espansore mammario in due tempi:

  • permette una guarigione veloce
  • permette un risultato estetico molto buono
  • riduce il rischio di complicanza postoperatoria precoce e tardiva
  • riduce il rischio di contrattura capsulare e rigetto.

CHIRURGIA POST MASTECTOMIA CON ESPANSORE: LE FASI

FASE 1: L’ESPANSORE MAMMARIO

QUANDO

La prima fase della ricostruzione mammaria con espansore può essere contestuale alla mastectomia oppure differita, cioè l’espansore può essere inserito anche molto tempo dopo la mastectomia.

DOVE

L’expander viene posizionato sotto il muscolo gran pettorale e va poi obbligatoriamente sostituito con una protesi in gel di silicone.

A COSA SERVE E COS’E’

La funzione dell’espansore mammario è di lasciare a riposo il tessuto. Infatti non esercita una pressione troppo forte perchè l’expander non è altro che una protesi in silicone che ha al suo interno una valvola in titanio con una piccola calamita grazie a cui è possibile aumentare il volume dell’expander introducendo in modo sterile della soluzione fisiologica.

La pressione della soluzione fisiologica, essendo acqua, è inferiore rispetto a quella del gel in silicone e permette di evitare anche ischemie, cioè la morte dei vasi.

La soluzione fisiologica va inserita nella protesi due/tre volte a distanza di 15/20 giorni, direttamente presso l’ambulatorio medico.

DOPO QUANTO TEMPO VA RIMOSSO?

Abitualmente l’expander viene sostituito dopo un anno dal posizionamento. Questo perchè l’espansore mammario contiene fisiologica ed ha una strutttura piu fragile rispetto alla protesi. Un’eventuale rottura spontanea può, in alcuni casi, provocare un problema estetico ricostruttivo e quindi si cerca di evitarlo.

Va detto comunque che la sostituzione dopo 1 anno non è una regola ferrea. Per esempio:

  • nei casi in cui si è sottoposte a mastectomia, ricostruzione con expander e successivamente  chemioterapia e radioterapia, l’expander si sostituisce dopo circa 2 anni.
  • nei casi in cui si partecipa a protocolli sperimentali che determinano immunodepressione per due anni, si superano abbondantemente i due anni di attesa per la rimozione dell’espansore mammario.

VANTAGGI

  1. La procedura di aumento del volume dell’espansore mammario con soluzione fisiologica è semplice e non comporta rischi, né tantomeno occorrono precauzioni particolari durante i giorni successivi. Ciò che le pazienti spesso riferiscono è di aver avuto un senso di tensione a livello mammario per uno – due giorni, che è normale.
  2. Con la ricostruzione mammaria differita rispetto alla mastectomia, l’intervento verrà fatto in regime di day surgery.
  3. Il rischio di rigetto è nettamente inferiore alla ricostruzione in un solo step con l’inserimento della protesi contestuale alla mastectomia.

FASE 2: LA PROTESI IN GEL DI SILICONE

Abitualmente il secondo intervento, cioè l’inserimento della protesi di gel di silicone, viene eseguito entro un anno dal primo intervento (mastectomia e inserimento espansore mammario)

Con questa tecnica è importante che venga definito a priori il risultato estetico che si desidera ottenere in modo da gestire il volume del seno. In alcuni casi si può decidere di aumentare il volume del seno rispetto a quello precedente all’intervento di mastectomia e in altri di mantenerlo simile a quello sano.

 ACCORGIMENTI

Le accortezze da osservare quando si affronta la chirurgia post mastectomia con espansore mammario sono:

  • evitare di dormire sulla pancia
  • indossare un reggiseno adatto anche di notte per circa 20 giorni
  • Non guidare per circa 2 settimane
  • Iniziare a praticare attività fisica dolce dopo 20 giorni e a impatto fisico superiore dopo 1 mese

Quindi, l’unico svantaggio di questa tecnica è il fatto che l’intervento è diviso in due momenti.

In realtà, se si considera che in casi di complicazioni derivanti dall’intervento di ricostruzione immediata, si può tornare in sala operatoria una, due, tre volte, lo svantaggio della certezza dell’intervento in due tempi si riduce.

IL PARERE DEL CHIRURGO

Grazie a queste evidenze, mi sono convinto che ad oggi  la chirurgia post mastectomia con espansore mammario in due tempi sia la tecnica migliore.


Stefano Martella –Primario dell’Unità Operativa di Senologia Chirurgica e Ricostruttiva del Policlinico di Abano Terme (Padova)

Ultimo aggiornamento 14/04/2019

 

 

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