VUOTI DI MEMORIA DOPO LA CHEMIO? LO CHIAMANO CHEMO BRAIN

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Mai sentito parlare di un effetto collaterale della chemioterapia chiamato chemo brain? Facciamo alcuni esempi per capire meglio. Se ultimamente ti capita di pensare cose tipo:

  • “ce l’ho sulla punta della lingua ma non mi viene la parola”
  • “ho un vuoto di memoria”
  • “faccio fatica a concentrarmi e a seguire il filo del discorso durante le riunioni”.

Sappi che non sei tu a “perdere i colpi” ma tutto ciò ha un nome riconosciuto dalla medicina: chemo brain.

 

CHEMIOTERAPIA E CHEMO BRAIN: QUALI LE CAUSE?

La neurotossicità dei chemioterapici è nota. Prevedibile ma variabile in base al farmaco, allo schema terapeutico e alla suscettibilità individuale. Si manifesta:

  • a livello del sistema nervoso centrale (SNC)
  • a lvello del sistema nervoso periferico (SNP), in modo acuto e/o cronico.

Alcuni danni sono provocati dall’accumulo di sostanze tossiche nei neuroni stessi. Più di tutti, il platino e anche i derivati della vinca. Altri ne conseguono indirettamente attraverso la mancanza di connessioni fra le diverse parti del cervello e della mente.

CHEMO BRAIN. COME AFFRONTARLO

Per risolvere i problemi derivanti dal chemobrain, cioè degli effetti collaterali dei chemioterapici sulle funzioni cognitive come attenzione, concentrazione, memoria a breve e a lungo termine, occorre agire in modo coordinato a diversi livelli. Vediamo perchè:

  1. le funzioni cognitive sono integrate fra loro. Questo significa che il ricordo è costituito da diverse componenti sensitive e percettive e da ognuna di esse si può giungere al ricordo completo. Vi ricordate l’esempio descritto dallo scrittore francese Marcel Proust con le madeleines?
  2. mente e corpo sono un tutt’uno inscindibile e migliorare le funzioni cognitive è possibile se si agisce su tutta la persona, a partire dal corpo.

Le azioni da svolgere per migliorare le funzioni cognitive tendono quindi al miglioramento di tutto lo stile di vita.

  1. Si inizierà con il preparare il “terreno organico” nutrendo il nostro corpo in modo migliore.
    • Il primo passo è l’assunzione costante di acqua per mantenere idratati tutti gli organi;
    • il secondo è l’eliminazione degli zuccheri raffinati e dei prodotti industriali
    • il terzo è l’introduzione di più cibi freschi e integrali per evitare picchi glicemici che impattono in maniera negativa anche tono dell’umore che impattono in maniera negativa anche sul tono dell’umore, come del resto il fumo e l’alcool.
  1. L’altro versante corporeo è quello dell’apparato osteo-articolare da mantenere e migliorare soprattutto nella flessibilità della colonna vertebrale e delle articolazioni con movimenti dolci che:
    • aumentano l’irrorazione sanguigna a livello del Sistema Nervoso Centrale e della tiroide
    • riducono la tensione muscolare generale
    • riducono l’astenia, cioè la stanchezza causata dalle terapie.

COME FAR FRONTE AL CHEMOBRAIN

1. STRUMENTI

Agenda quotidiana

Uno strumento prezioso per il miglioramento delle funzioni cognitive è l’agenda quotidiana scritta.  Dedicatele 10 minuti al giorno.

  • Consultata  di sera, serve per organizzare il giorno dopo,  stabilendo tipo di impegni, priorità e tempi di realizzazione. Ci si “prepara la cartella” per il giorno dopo, come quando si andava a scuola. Così si riduce l’ansia notturna per le cose lasciate in sospeso.
  • Al mattino, basterà una rapida conferma di quanto previsto la sera prima, eventuali variazioni dell’ultimo minuto. Strumento molto utile anche per tenere sotto controllo l’attività professionale.

Nell’agenda inserisci anche i momenti di piacere. Riducono l’ansia (elemento destrutturante le capacità cognitive, in modo temporaneo) e aumentano il senso di benessere globale.

chemioterapia e chemo brainCose piccole e banali ma che hanno un effetto importante per contrastare il chemobrain:

  • ascoltare la trasmissione radio preferita,
  • telefonare alle amiche,
  • andare ad una mostra,
  • leggere un libro divertente o le favole per i figli,
  • recarsi ad una conferenza su un tema frivolo,
  • comprare fiori o girare per un vivaio,
  • passeggiare con il cane,
  • comprare olii essenziali rilassanti per l’ambiente,
  •  concedersi un massaggio.

Come da ragazzine, potresti tenere un diario, cartaceo o online. Qui potrai scrivere le tue sensazioni quotidiane di benessere, cose che vale la pena ricordare. Oppure puoi ordinare le foto di famiglia creando un racconto intorno.

2. ATTIVITA’

Se ami la lettura, devi accettare che l’attenzione e la concentrazione siano minate dalle terapie. Non concentrarti sui libri a cui ti dedicavi prima, ma a letture più” semplici”. Possono essere riviste o libri di fotografie o di animali o di giardinaggio, da sfogliare tutte le sere per memorizzare le immagini preferite.

Ciò che conta è la ripetizione dell’esercizio: si può anche recuperare una antologia delle scuole medie o superiori per rileggere le poesie o i brani degli scrittori preferiti.

Più che guardare la tv passivamente, può funzionare scegliere un film o un documentario di tipo geografico. E’ molto utile cambiare interessi per evitare di cadere nella trappola del pensiero e dell’atteggiamento mortificante , del “ prima tutto questo lo sapevo” oppure “ non mi ricordo più niente “

Puoi provare le parole crociate o i giochi enigmistici semplici, il sodoku, i giochi di parole scaricabili sul proprio tablet o pc.

Più che i giochi solitari, meglio preferire i giochi da fare almeno in due persone (anche via internet). Ad esempio giochi di carte, o dama, scacchi o backgammon.

Ichemioterapia e chemo brain giochi di società e di ruolo, inoltre, permettono di stare insieme ad altri e di ridurre la necessità di essere “performanti” o di dover fare un “compito” rispetto al quale ci si sente inadeguati. Ci si diverte puntando di più sulle emozioni e il divertimento per se stessa.

 

Sono molto rilassanti attività di meditazione in azione. Ad esempio: cucire, lavorare a maglia e uncinetto, ricamare, creare con le mani (cartapesta, stencil, bricolage,  lavori artigianali di tutti i tipi). E ancora il giardinaggio, coltivare un orto, anche in balcone. Per ogni attività, è utile tenere un diario anche fotografico, prendere appunti. Questo esercizio facilita la memoria e l’attenzione.

Attività fisica come yoga, pilates, thai chi, qi gong, ginnastiche “dolci”, permettono di recuperare elasticità, energia, forza muscolare e calma. Questo aumenterà l’attenzione su come ci si sente nel proprio corpo e aiuterà a memorizzare le sensazioni piacevoli.

CHEMOBRAIN: CREARE UNA NUOVA MEMORIA PER IL FUTURO

In conclusione le funzioni cognitive, cioè attenzione, concentrazione, memoria, migliorano perché vengono confermate come funzionanti, grazie alla ripetizione di attività come leggere e scrivere.  E vengono rafforzate perché motivate dalla novità di nuove pratiche.

Inoltre, aumenta il tempo di benessere mentale grazie alle attività sportive e ludiche, in cui non si è impegnate a pensare e a rammaricarsi su come si era prima della diagnosi di cancro.

 

chemioterapia e chemo brainDunque, flessibilità del corpo e della mente che si aprono a movimenti, interessi, persone non “coltivate” prima. Tutto ciò crea nuova attenzione, curiosità e  motivazione, nuova memoria e nuove connessioni neuronali. Si arriva ad una riorganizzazione globale del funzionamento cognitivo e psichico che, consolidandosi, sviluppa maggiore fiducia in se stesse e nelle proprie capacità.

RICORDA

Per affrontare al meglio anche questo percorso dopo la chemioterapia e le cure oncologiche fronteggiando gli effetti del chemobrain, il punto di partenza è che non occorre ricordare tutto del passato, ma creare una nuova memoria per il futuro.


Dott.ssa Concetta Stornante – Medico Psichiatra e Psicoterapeuta

Ultimo aggiornamento 24/01/2018

 

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