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L’appello lanciato in sieme a Fondazione Aiom, chiede alle istituzioni di adottare il decalogo redatto da Aiom – Associazione Italiana di Oncologia Medica:
1. Percorsi differenziati per i pazienti oncologici rispetto ai pazienti affetti da COVID-19 negli ospedali in
cui sono presenti sia reparti COVID che reparti/strutture oncologiche: questo significa anche sale
operatorie e sale di diagnostica separate per pazienti positivi al test SARS-CoV-2.
2. Personale sanitario dedicato ai pazienti con cancro, evitando che medici e infermieri utilizzati nei
reparti COVID siano al contempo utilizzati anche nei reparti oncologici.
3. Sorveglianza del personale sanitario. Effettuazione periodica, negli asintomatici, del tampone nasofaringeo per test SARS-CoV-2.
4. Effettuazione del triage agli operatori sanitari prima dell’inizio di ogni turno lavorativo.
5. Disponibilità dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) necessari a tutto il personale sanitario e
non sanitario.
6. Effettuazione del tampone naso-faringeo a tutti i pazienti oncologici prima del ricovero nelle degenze
oncologiche per far sì che vengano ricoverati in questi reparti solo i pazienti SARS-CoV-2-negativi.
7. In assenza di particolari necessità, vietare le visite ai pazienti ricoverati nelle degenze oncologiche.
8. Effettuare il triage a ogni paziente oncologico ambulatoriale: solo i pazienti asintomatici e senza
conviventi SARS-CoV-2-positivi sono ammessi in DH/Ambulatorio.
9. Se non strettamente necessario per motivi assistenziali, vietare la presenza di familiari o
accompagnatori nelle sale di attesa dei DH/ambulatori oncologici.
10. Attivazione di sostegno psicologico attraverso modalità telefoniche o telematiche.
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