Pensione di inabilità: come ottenerla, requisiti e assegni (legge 335 lavoro)

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I dipendenti pubblici che non sono più in grado di lavorare a causa della patologia oncologica e che hanno pagato i contributi all’INPDAP (dal 2012 confluiti in INPS) hanno diritto a prestazioni previdenziali specifiche e diverse dai lavoratori privati, chiamata anche pensione di inabilità.

Possono chiedere al proprio datore di lavoro di essere sottoposti alla visita medico-collegiale per il riconoscimento della pensione per inabilità assolutata. Si tratta di una sorta di prepensionamento, nel caso abbiano un’infermità permanente che incide sia sulla propria mansione lavorativa e più in generale sull’idoneità a lavorare.

Di seguito un riepilogo sintetico.

dipendenti pubblici e pensione inabilità

Vediamo nel dettaglio le tre prestazioni previste dalla normativa.

1. PENSIONE DI INABILITA’ ASSOLUTA E PERMANENTE ALLA MANSIONE LAVORATIVA

Ai lavoratori pubblici che non sia possibile ricollocare in altra mansione dello stesso livello.

 

Per prima cosa, l’amministrazione per cui si lavora deve tentare di collocare il dipendente in un’altra mansione dello stesso livello, anche retributivo.

Dovrà quindi cercare una posizione idonea al suo stato di salute secondo il parere sanitario espresso dalla competente Commissione medica ASL.

ESEMPIO

Nel caso di un insegnante d’asilo comunale, l’amministrazione di riferimento sarà il Comune. Quest’ultimo dovrà cercare una mansione adatta all’interno del comune che non necessariamente dovrà essere all’interno dell’asilo.

Se non esistono posizioni lavorative compatibili con il suo stato di salute,  dello stesso livello o di livello inferiore alla mansione corrente. O se il lavoratore decide di non accettare le proposte, il lavoratore viene dispensato dal servizio e può richiedere la pensione di inabilità.

 

  • dipendenti statali: anzianità contributiva di almeno 14 anni, 11 mesi e 16 giorni di servizio utile, anche non continuativo.
  • dipendenti enti locali: 19 anni, 11 mesi e 16 giorni di contribuzione.

 

L’ammontare della pensione è calcolato sulla base della effettiva anzianità contributiva maturata.

 

E’ compatibile con un’attività lavorativa dipendente o autonoma ma prevede dei limiti di cumulo di redditi da pensione con quelli da lavoro.

E’ vitalizia ed è reversibile ai superstisti.

 

2. PENSIONE DI INABILITA’ ASSOLUTA E PERMANENTE A QUALSIASI PROFICUO LAVORO

A tutti i dipendenti pubblici a cui sia stata accertata una incapacità derivante da infermità fisiche o mentali che impediscano una collocazione lavorativa continuativa e remunerativa.

Si tratta di una condizione meno invalidante di quella prevista per la pensione per inabilità assoluta e permanente a qualsiasi attività.

Anzianità contributiva di almeno 14 anni, 11 mesi e 16 giorni di servizio utile, anche non continuativo sia per i dipendenti statali che degli enti locali.

 

L’ammontare di questa pensione è calcolato sulla base della effettiva anzianità contributiva maturata.

 

E’ compatibile con un’attività lavoratova dipendente o autonoma ma prevede dei limiti di cumulo di redditi da pensione con quelli da lavoro.

E’ vitalizia ed è reversibile ai superstisti.

 

PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

dipendenti pubblici e pensione di inabilitàRicevuto il verbale delle competenti Commissioni ASL, nel quale risulta che il dipendente pubblico non è più idoneo a svolgere in via permanente attività lavorativa, l’ente datore di lavoro dispensa dal servizio per inabilità il dipendente.

Il lavoratore quindi può inoltrare la domanda di pensione alla direzione provinciale Servizi Gestione Dipendenti Pubblici (exInpdap).

3. PENSIONE DI INABILITA’ ASSOLUTA E PERMANENTE A QUALSIASI ATTIVITA’ LAVORATIVA

Ai dipendenti pubblici iscritti alle forme di previdenza esclusive dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO).

Dovrà essere stata accertata un’incapacità totale a svolgere qualsiasi attività lavorativa, per infermità fisiche o mentali che non derivino da cause di servizio (legge 335/95, articolo 2, comma 12).

Anzianità contributiva di almeno 5 anni, dei quali almeno tre anni siano stati versati nel quinquennio precedente la cessazione dell’attività lavorativa.

 

La pensione viene calcolata aggiungendo un bonus contributivo corrispondente a:

 

  • differenza tra l’età alla cessazione dal servizio e il compimento dei 60 anni di età
  • oppure ad un incremento pari agli anni contributivi mancati a 40 anni di servizio.

!Non può inoltre superare l’importo della pensione che sarebbe erogata nel caso di invalidità derivante da cause di servizio.

E’ incompatibile con qualsiasi attività lavorativa dipendente o autonoma, in Italia o all’estero.

La pensione è vitalizia e reversibile ai superstiti.

PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA E ITER

  1. Va inoltrata all’ente datore di lavoro allegando un certificato rilasciato dal medico curante che attesti la permanente ed assoluta inabilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa.
  2. L’ente datore di lavoro richiede l’accertamento dell’inabilità
  3. Una volta ottenuto l’accertamento, inotra la domanda alla direzione provinciale Servizi Gestione Dipendenti Pubblici (exInpdap)

NOTA: In funzione dell’ente o amministrazione di appartenenza l’accertamento dello stato di inabilità viene affidato a vari organismi sanitari

  • Commissioni mediche ospedaliere per il comparto Forze armate, corpi di Polizia anche a ordinamento civile, dipendenti del Ministeri della Difesa e del Ministero dell’Interno
  • Commissione medica dell’ASL per il comparto enti pubblici non economici
  • Commissione medica di verifica per il comparto scuola, università, ministeri, sanità, enti locali.

 

LINK UTILI

Maggiori info e moduli di richiesta pensione

 


Avv. Antonella Carbone – Avvocato del lavoro

Ultimo aggiornamento 19/11/2020

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