COME PARLARE DI TUMORE A UN BAMBINO DA 3 A 6 anni

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I bambini fra 3 e 6 anni hanno già dei validi strumenti per comprendere il significato di ciò che accade. E’ importante parlare loro della diagnosi di tumore perchè capiscano ciò che accade alla mamma.

 

BAMBINI 3-6 anni: IL LORO MONDO E L’IMPATTO DELLA COMUNICAZIONE

Dai 3 ai 6 anni,  il pensiero dei bambini è un fortemente concreto, non hanno ancora la capacità di pensiero astratto. Il loro viene definito un pensiero magico, la convinzione per cui ciò che loro pensano, che loro desiderano, che temono, possa tradursi in realtà. Credono effettivamente di poter determinare e controllare quello che succede intorno, nel bene e nel male, che le loro paure e pensieri si possano realizzare.

 

ALCUNI CONSIGLI SU COME PARLARE DELLA DIAGNOSI DI TUMORE

Quando parlerete ai vostri bambini della diagnosi di cancro, sarà necessario dare  spiegazioni semplici e precise, evitare di usare metafore perchè i bambini prenderebbero alla lettera quello che esprimete a parole, e rassicurarli sempre sul fatto che loro non hanno nessuna colpa o responsabilità di ciò che sta accadendo.

Può essere d’aiuto l’uso di disegni da fare e colorare insieme, nei quali rappresenterete il racconto o il percorso di malattia nelle sue fasi attravero l’uso di immagini. Oppure di fiabe che potrete raccontare al vostro bambino con l’obietttivo di rappresentare la storia ma anche di favorire l’emergere delle emozioni dei personaggi.
E’ utile, inoltre, informare anche le maestre a scuola.

 

SAPPIATE COGLIERE I SEGNALI DI DISAGIO

A questa età i bambini hanno varie modalità di esprimere disagio e sofferenza. Spesso  viene espresso in forma clinicamente significativa, per cui potreste osservare per esempio:

  • disturbi del sonno
  • disturbi dell’alimentazione
  • difficoltà a separarsi dalla mamma
Se il disagio dovesse manifestarsi in maniera pervasiva, non occasionalmente, e clinicamente significativa, necessiterà che vi rivolgiate al pediatra o psicologo infantile per comprendere al meglio cosa sta succedendo e per fornire al bambino il supporto di cui necessità per rasserenarsi di fronte alla malattia della mamma perchè attraverso una sintomatologia il piccolo esprime la sua sofferenza.

 

DATEGLI IL TEMPO DI ELABORARE

Dopo aver parlato della diagnosi di cancro con i vostri bambini, vi consiglio di lasciare un arco temporale, non definibile a priori ma che dipende dalle singole esigenze, all’interno del quale i bambini metabolizzeranno le informazioni ricevute e verosimilmente svilupperanno la necessità di porre domande.
Incoraggiarli a fare domande consente loro di percepire un tempo e uno spazio in cui ciò che provano può essere accolto e gestito anziche essere represso.


Dr.ssa Michela Donini – Psicologa e psicoterapeuta

 

  • BIBLIOGRAFIA

    “Mamma Uovo. La malattia spiegata a mio figlio”, Marotta&Cafiero, 2015

    “Il viaggio della regina”. Carthusia, 2015

    “La vita inattesa. Quando i fumetti raccontano la malattia”. Rizzoli Lizard, 2014

    “Mamma voglio che tu stia bene”, Humanitas, 2013

    “Le fiabe per aiutare i distacchi della vita”, Franco Angeli, 2008

    “Il bambino arrabbiato”, Oscar Mondadori, 2004

    “La casa con tante finestre”, Carthusia, 2003

 

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