PRESTAZIONI ASSISTENZIALI: L’INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO

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Se a causa della malattia è stata riconosciuta un’invalidità totale e permanente del 100%, e il malato ha problemi di deambulazione o non è più autonomo nello svolgimento delle normali attività della vita quotidiana, è possibile richiedere anche il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento.

Questa forma di sostegno è stata concessa con l’intento di incentivare l’assistenza domiciliare dell’invalido.  Si evita così il ricovero in ospedale e, nel contempo, si solleva lo Stato da un onere ben più gravoso di quello derivante dalla corresponsione dell’indennità”.

E al contempo anche per “sostenere il nucleo familiare incoraggiandolo a farsi carico della persona malata, evitando così il ricovero in istituti di cura e assistenza con conseguente diminuzione della relativa spesa sociale”.
L’indennità di accompagnamento è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa e si può sommare al percepimento della pensione di inabilità civile.

INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO: COME RICHIEDERLA

Per ottenere le prestazioni economiche assistenziali, quindi sia per l’assegno di invalidità che per la pensione di inabilità, bisogna presentare la domanda all’INPS esclusivamente per via telematica.

  • Sul sito dell’INPS, usando il codice PIN dell’INPS, richiedibile on line
  • o chiedendo aiuto ad un consulente del lavoro o ad un patronato

I DOCUMENTI NECESSARI

Per poter inoltrare la richiesta, il certificato medico digitale, redatto ed inoltrato all’INPS dal proprio medico di base, deve riportare una delle seguenti indicazioni:

  • la persona è impossibilitata a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore
  • la persona non è in grado di compiere gli atti quotidiani della vita  senza assistenza continua

I TEMPI DI RISPOSTA DELL’INPS

Una volta ricevuta la richiesta in circa 2 settimane l’INPS vi inviterà ad un colloquio per le verifiche, prima di confermare l’invalidità. Il pagamento della pensione di inabilità e dell’assegno di invalidità è di competenza dell’INPS, che ha la gestione di un apposito fondo.

I BENEFICI

L’indennità di accompagnamento:

  • non è vincolata da limiti di reddito
  • non è reversibile (cioè non si trasmette agli eredi dopo la morte dell’invalido)
  • per l’anno 2023 è pari a 568,58 € annui per 12 mensilità.

Viene sospesa in caso di ricovero del malato invalido in un istituto con pagamento della retta a carico di un ente pubblico.

Infine da diritto a richiedere l’esenzione dal pagamento del bollo auto se il veicolo è intestato direttamente alla persona disabile oppure a un familiare che risulti fiscalmente a carico del disabile o viceversa.

INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO: QUANDO VIENE VERSATO L’ASSEGNO E PER QUANTO TEMPO?

L’assegno per l’accompagnamento spetta dal mese successivo alla presentazione della domanda ed è erogato per 12 mensilità. Al primo pagamento l’INPS versa gli arretrati e gli interessi, mentre i pagamenti successivi sono corrisposti mensilmente.

IN CASO DI RICOVERO

In caso di ricovero è necessario inviare tempestiva comunicazione all’INPS. In ogni caso, entro il 31 marzo di ogni anno, il beneficiario è tenuto a dichiarare, sotto la propria responsabilità, di non essere ricoverato in un istituto a titolo gratuito. In caso di temporaneo impedimento, la dichiarazione può essere resa dal coniuge o da un familiare entro il terzo grado.


Avv. Antonella Carbone – Avvocato del lavoro

Ultimo aggiornamento 12/03/2020

 

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